Quando un architetto lavora su un progetto di ristrutturazione, costruzione o interior design crea con il cliente un rapporto e un confronto diretto. Cogliere ogni sfumatura per riuscire a concretizzare l’idea del cliente per consegnare le chiavi di un ambiente che lo rispecchi e lo accolga.
Come gestisce l’architetto Alberto Barbieri di bdastudio di Milano le richieste del cliente?
La filosofia di bdastudio è quella di soddisfare sempre le aspettative del cliente offrendo progetti di architettura personalizzati e soluzioni di design ad hoc e innovative. Ma cosa accade quando le richieste del cliente mettono in difficoltà l’architetto? Ecco le cinque domande scomode secondo l’architetto e interior designer di Milano Alberto Barbieri.
(N.B.: Nessun cliente è stato maltrattato durante la stesura di questo articolo 😊)
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“Architetto domani partiamo con i lavori? Bene! Quindi tra una settimana posso traslocare?”
La voglia di vivere il prima possibile gli spazi progettati con l’architetto è comprensibile e bdastudio supporta l’entusiasmo dei clienti, ma i lavori di ristrutturazione richiedono tempo e precisione per evitare interventi correttivi successivi, spesso necessari quando è la fretta a dirigere i lavori in cantiere.
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“Architetto mi fa un disegnino? Ma sì, un renderino su un pezzetto di carta!”
Ogni progetto di ristrutturazione o costruzione va pensato e studiato prima di imprimerlo sulla carta e mostrarlo al cliente. Lavorare con precisione richiede anche gli strumenti corretti e il tempo necessario per realizzare al meglio l’idea del cliente. No al disegnino, sì al progetto di architettura e design ragionato e costruito con passione, precisione e dedizione.
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“Architetto, mi assicura al 100% che non sforiamo il budget?”
Vorremmo sempre poter rispondere in modo affermativo, ma mentiremmo. Purtroppo nei lavori di ristrutturazione e costruzione possono capitare imprevisti che vanno al di là del progetto e del preventivo, per cause di forza maggiore. bdastudio si impegna a contenere e a prevedere già in fase di progettazione eventuali costi imprevisti e ad informare repentinamente il cliente nel caso dovessero rendersi necessari interventi aggiuntivi.
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“Architetto, nella casa al mare ho una tazza del water rosa mai usata, praticamente nuova. Che facciamo? La usiamo per il bagno nuovo?”
Peccato che il bagno progettato sia sui toni del grigio, colori studiati e proposti sulla base dell’esposizione della stanza alla luce del sole, delle tonalità degli ambienti adiacenti e dello stile generale della mobilia proposta dall’architetto. Se il pezzo di arrendamento proposto dal cliente è un’opera particolare o con un valore affettivo importante, è compito dell’interior designer strutturare e progettare l’ambiente tenendo in considerazione l’oggetto. In caso contrario, meglio lasciare il wc rosa nella casa della vacanze… 😉
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“Architetto, mio cugino fa l’idraulico! Facciamo lavorare lui?”
A chi non verrebbe spontaneo coinvolgere nei lavori di costruzione o ristrutturazione un parente o un amico? Detto questo, è sempre meglio confrontarsi con l’architetto e l’interior designer prima di delegare alcuni lavori che si collocano all’interno di un più ampio progetto di ristrutturazione o costruzione.
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